Spartacus Wiki
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Libertà Amara
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Titolo originale The Bitter End
Numero 0x06
Data 25 Febbraio 2011 (USA)
29 Settembre 2011 (Italia)
Writer Steven S. DeKnight
Director Rick Jacobson
Precedente La Resa dei Conti

"Libertà Amara" è il sesto ed ultimo episodio di Spartacus: Gli Dei dell'Arena ed il diciannovesimo dell'intera serie.

Trama[]

Batiato è di fronte al padre durante la veglia funebre insieme a molti amici e romani giunti per l'occasione quando

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sopraggiunge Solonio che lo informa della indesiderata visita di Vezio, il giovane lanista fa le sue condolianze ma poi ricorda a Batiato dell'accordo per la cessione di Gannicus a Tullio, Batiato molto arrabbiato dalle sue parole gli ricorda se quello fosse il momento giusto per parlare di quelle cose e che comunque Gannicus non verrà più venduto.

Gannicus visita la cella di Enomao facendogli le sue condolianze e rimpiangendo di non averla conosciuta di più poi aggiunge anche che lei era la migliore in mezzo a loro, in segno di conforto Enomao gli dice che lo amava come un fratello e Gannicus rimane inizialmente sorpreso dalla prima parte ma poi si dispiace per la conclusione ma nonostante tutto gli risponde che la amava anche lui.

Fuori nello spazio di allenamento Batiato e i gladiatori prendono parte al funerale di Tito dando fuoco alla pira, in quel momento Dagan si unisce ai compagni con un occhio bendato e Batiato dice che i vecchi termini stipulati dal padre sono nulli e che nessuno sarà spedito alle miniere, Dagan compiaciuto guarda Ashur sorridendo in segno di vendetta e quest'ultimo invece viene preso dalla preoccupazione poi come tradizione i gladiatori cominciano a combattere per onorare Tito.

Più tardi Gannicus dice che deve essere venduto a Tullio ma Batiato cambia i suoi programmi allora il gladiatore insiste così da poter essere il più vicino possibile a Tullio per poterlo uccidere vendicandosi del vino avvelenato che secondo lui ha ucciso Melitta ma Batiato non sembra assolutamente d'accordo ed aggiunge che comunque sarebbe addestrato solo da Vezio allora Gannicus gli risponde che ucciderà anche lui se necessario, alla fine Batiato decide invece di escogitare un nuovo piano per farla pagare a tutti e due.

Solonio visita il ludus e dice a Lucrezia che qualunque cosa accada saranno sempre i benvenuti nella sua casa e quando viene a conoscenza del piano di Batiato lui ne prende parte, nel frattempo Naevia viene nominata schiava personale di Lucrezia al posto di Melitta.

Fedele alla sua parte Solonio visita Tullio e Vezio al suo negozio di carne e gli dice che Gannicus verrà venduto al siriano Galeagra facendo infuriare Tullio, desideroso di affrontarlo minacciando Solonio si fa dire dove può

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incontrarli, arrivati nel punto stabilito Batiato e i suoi uomini attaccano quelli di Tullio, gli schiavi vengono uccisi e Vezio viene colpito rimanendo senza sensi, Tullio invece reagisce con un pugnale ed uccide alcuni schiavi, Gneo viene colpito, ed anche Barca viene ferito da un uomo di Tullio che successivamente viene subito ucciso da Batiato trafitto con la spada dietro la nuca, alla fine rimane soltanto Tullio che viene steso da Gannicus poi cerca di trafiggerlo con la spada ma il suo padrone lo ferma dicendo che non vuole rimanga ucciso di una morte veloce poi Tullio viene imbavagliato, legato e portato via mentre Solonio presente all'accaduto si unisce a Batiato con Tullio che lo guarda arrabbiato.

Alla villa Lucrezia tenta di rimanere di nuovo incinta e convoca di nuovo Crisso suggerendogli di tagliarsi i capelli e radersi prima di unirsi di nuovo con lui.

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Vezio si sveglia anche lui appeso a delle catene e imbavagliato in una cella a casa di Solonio, il padrone di casa gli dice che lui è rimasto in vita perché dovrà riferire della partenza di Tullio verso i suoi possedimenti di Antiochia mascherando la sua assenza poi gli riferisce che devono parlare di un'altra sua richiesta personale, nello stesso momento invece Tullio viene portato da Batiato e i suoi gladiatori alla Nuova Arena in una cripta dove non è stata ancora completata la struttura, Tullio dice che Tito era una grande persona al posto del figlio ma Batiato tira fuori le ceneri del padre facendogliele ingoiare poi prima che possa aprire di nuovo bocca viene pugnalato da Quinto e successivamente da Gannicus ed Enomao, alla fine ancora in vita viene murato vivo nelle sue fondamenta. Finalmente i Giochi della Nuova Arena hanno inizio e Vezio sopraggiunge con Solonio nel pulvinus dove si trovano anche Batiato e Lucrezia, il Magistrato Sestio, Cossuzio, Varo e Petronio ed annuncia l'assenza di Tullio a tutti i partecipanti per i suoi impegni in Antiochia riferendo poi inaspettatamente che anche lui deve partire per raggiungerlo ma che i suoi gladiatori non rimarranno senza guida visto che vuole ritirarsi dalla professione di lanista e passare tutte le sue proprietà a Solonio, poco dopo Batiato prende da parte Solonio dicendo che avrebbero dovuto dividersi i gladiatori di Vezio come d'accordo tra due amici, allora Solonio gli rinfaccia tutte le volte che si è voluto dimostrare superiore facendolo sentire di un valore più basso e quindi è per questo che è stato tradito da un amico che ora non lo sarà più.

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Diona al momento della sua esecuzione

Prima dell'inizio dei Giochi il Magistrato Sestio afferma dell'esistenza di una esecuzione pubblica, quattro schiavi fuggiti vengono portati davanti alla folla ed inginocchiati  con grande dispiacere di Naevia alla vista dell'amica Diona tra questi,  poco dopo viene riconosciuta anche da Cossuzio che ride in modo sprezzante. Il Magistrato dice a Batiato se sia contento che l'esecuzione venga fatta con un colpo alla schiena e lui risponde di si almeno tutti capiranno quale sarà la fine di chi lo tradisce scambiando una serie di sguardi con Solonio, dopodiché i quattro vengono uccisi tutti da Caburus, ed un attimo prima di morire Diona incrocia per l'ultima volta il volto piangente di Naevia come lei stessa gli aveva predetto prima di fuggire.

Sotto le tribune i gladiatori aspettano il loro turno, Crisso si mostra per la prima volta senza barba ed i capelli corti invece Barca nonostante le ferite vuole combattere ma Enomao glielo vieta, poi si dirige verso Gannicus dicendogli che se non vuole lottare per il nome della Casa di Batiato che lo faccia per la memoria di Melitta. Finalmente gli incontri tra i gladiatori di Batiato e Solonio hanno inizio e gradualmente si riducono solo ai migliori.

Arrivati al primus i gladiatori rientrano nell'arena e Batiato rimane con soltanto sette lottatori compresi Gannicus, Crisso, Gneo, Ashur e Dagan invece accompagnati dallo scherno da parte di Solonio gli avversari sono il doppio compreso Caburus. Alla fine per rendere più spettacolare la sfida il campo di battaglia viene delimitato da un cerchio di fuoco dove chi uscirà da esso verrà eliminato dalla competizione.

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La Casa di Batiato sfida la Casa di Solonio

Inizia il combattimento e il cerchio diventa una mischia furibonda con enormi spargimenti di sangue specialmente per gli uomini di Solonio, all'improvviso Dagan vede la possibilità di vendicarsi di Ashur e lo attacca, dagli spalti Solonio deride Batiato rimarcando il fatto che non sono abbastanza bene addestrati e quindi si combattono tra loro, alla fine però è Ashur ad avere la meglio e lo uccide, Gneo invece passa la rete sul fuoco incendiandola per poi gettarla sopra un gladiatore che muore bruciato vivo, poco dopo però viene colpito da Caburus finendo fuori dal cerchio e di conseguenza eliminato. Crisso, Gannicus ed Ashur rimangono quindi da soli a fronteggiare gli uomini di Solonio tra cui Caburus che nel frattempo resta l'unico avversario, Gannicus a quel punto va all'attacco ed Ashur dice a Crisso di uccidere Gannicus insieme così da competere soltanto tra loro per il titolo di Campione ma Crisso rifiuta l'offerta disonorevole e prima che Ashur lo colpisca con una lancia Crisso lo ferisce irrimediabilmente ad una gamba e lo scaraventa poi fuori dal cerchio. Gannicus in quel momento si trova in difficoltà ma interviene Crisso che anche lui viene atterrato, Caburus si

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Gannicus conquista la libertà

appresta a rifilargli un colpo fatale ma Gannicus raccoglie uno scudo e para il colpo destinato al compagno poi con una spallata getta Crisso attraverso le fiamme eliminandolo con la sorpresa e il disappunto sul volto. L'incontro tra Gannicus e Caburus volge al termine quando il Celta riesce a spezzare la punta della lancia dell'avversario e nello stesso momento spingergliela in bocca e fracassandogli la mascella nel tripudio di tutte le persone sugli spalti.

Alla fine dell'incontro Solonio suggerisce al Magistrato Sestio di dare la libertà a Gannicus per la vittoria così da costringere Batiato ad abbandonare il suo Campione, Batiato protesta ma il volere del Magistratore e della folla è superiore da concedergli la meritata libertà.

Il giorno successivo al ludus Gannicus riceve le congratulazioni di tutti gli altri gladiatori e Batiato sul terrazzo insieme alla moglie gli dice che gli ha offerto molto per poterlo trattenere ma a causa dei vecchi ricordi non ha voluto saperne, Crisso rimane deluso per non aver potuto confrontarsi con lui alla pari e Gannicus gli dice di guadagnare la libertà e cercarlo così da poterlo finalmente affrontare, poi girandosi consegna a Crisso la sua collana di Campione e di indossarla con onore, nel frattempo Ashur esce zoppicando con uno sguardo oscuro e deluso.

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Prima di uscire Enomao gli consegna il "rudio" che dimostra di essere un uomo libero, infine i due si abbracciano e salutano affettuosamente promettendosi di rivedersi insieme a Melitta nell'aldilà, nel frattempo vengono aperti i cancelli del ludus e Gannicus può finalmente cominciare una nuova vita, sul terrazzo invece Lucrezia suggerisce al marito che comunque Crisso si è comportato bene e in futuro possono puntare su di lui, Batiato è d'accordo e ordina che il nome di Gannicus e tutto quello che lo riguarda non venga più pronunciato e nel tempo la sua Casa riuscirà a conquistare quello splendore che nessuno ha mai avuto.

La scena si chiude con la sequenza dell'ultimo episodio di Spartacus: Sangue e Sabbia con Batiato e Lucrezia apparentemente morti in una pozza di sangue.

Note[]

  • Il "Rudio" è una piccola spada di legno che dimostra l'ascesa da schiavo a uomo libero, la prova da parte di un gladiatore della conquista della sua libertà, sulla spada sono impresse tutte le battaglie che lui ha sostenuto e deve sempre averlo con se per non rischiare di essere di nuovo costretto alla schiavitù.
  • Con molta attenzione si può notare che nel rudio non sono presenti i nomi dei gladiatori come Tasgetius e Synetus nella versione originale oltre che Caburus uccisi da Gannicus nei Giochi della Nuova Arena.
  • Al momento in cui Gannicus saluta i compagni prima di andarsene, Barca gli stringe la mano dicendo "anch'io un giorno sarò libero, stupido ubriacone", le sue parole saranno da preludio al suo desiderio di libertà espresso nell'episodio "Oscure Trame" di Spartacus: Sangue e Sabbia.
  • Quando Batiato ed i suoi gladiatori si posizionano per tendere l'agguato a Tullio ed i suoi uomini in città, due compagni incappucciati raggiungono il vicolo opposto ed Enomao dice "arrivano i siriani" indicando presumibilmente Ashur e Dagan, in realtà dei due è presente solo Ashur ed al suo fianco invece si trova Gneo. 
  • Durante l'incontro finale si può notare con attenzione che Crisso uccide uno stesso avversario due volte e nel primo caso la scena viene trasmessa nel senso contrario infatti Crisso uccide il gladiatore opposto impugnando la spada nella mano sinistra anche se alcuni secondi dopo si può ben vedere che la spada si trova nella mano destra, nel secondo caso la scena viene rappresentata nella giusta inquadratura.
  • Al momento della cattura di Vezio il giovane lanista dichiara di voler denunciare sia lui che Batiato per i crimini commessi, Solonio risponde "e quali prove presenterai? Nessuno ci ha visti armati o avvicinarci al corpo, quel corpo che Batiato provvederà quanto prima a nascondere da occhi indiscreti", riferendosi alla stessa futura morte di Solonio nell'episodio "Rivelazioni" di Spartacus: Sangue e Sabbia, nella versione originale le sue parole sono ancora più vicine a questa predizione dicendo "based upon what evidence? We were not found knife in hand, kneeling beside body".
  • La situazione fisica permanente della gamba e dell'enorme cicatrice su un braccio derivante dal fuoco di Ashur in Spartacus: Sangue e Sabbia è riferita all'incontro finale e di conseguenza l'avversione di quest'ultimo verso Crisso dimostrata nella prima serie.
  • Ashur nell'episodio "Scontro all'Ultimo Sangue" di Spartacus: Sangue e Sabbia avverte Spartacus dovendosi trovare insieme a Crisso durante l'incontro con Teocoles che per raggiungere la gloria in combattimento è capace di tutto mostrando la responsabilità di Crisso nella invalidità della sua gamba.
  • Quando Ashur decide di togliersi la protesi alla sua gamba ed essere di nuovo un gladiatore per combattere nell'arena nell'episodio "La Maschera di Diana" di Spartacus: Sangue e Sabbia, Crisso in infermeria gli dice "forse questa volta avrai il buon senso di stare alla larga da me" facendo riferimento a quanto accaduto durante il combattimento finale.
  • Altro riferimento al combattimento finale viene affermato dallo stesso Ashur a Crisso nell'episodio "Rivelazioni" di Spartacus: Sangue e Sabbia quando Crisso dichiara di non ritenerlo un gladiatore ed Ashur di risposta dice "no, non dopo che hai usato la mia gamba come fodero per la tua spada" dimostrando quello che era accaduto.
  • La vittoria su Lisimaco rivendicata da Ashur nell'episodio "La Maschera di Diana" di Spartacus: Sangue e Sabbia viene rappresentata in questo episodio.
  • Il tradimento di Solonio indica l'inizio dell'avversione mostrata tra Solonio e Batiato in Spartacus: Sangue e Sabbia.
  • In questo episodio viene mostrata l'origine della collana indossata da Crisso in Spartacus: Sangue e Sabbia ed il tatuaggio di Naevia sulla spalla destra che la identifica come schiava personale di Lucrezia.
  • Nella scena finale viene ripreso l'ultimo atto della serie precedente Spartacus: Sangue e Sabbia che chiude questo ultimo episodio, la voce di fondo è quella di Andy Whitfield e sarà la sua ultima collaborazione con la produzione a causa della sua prematura scomparsa alcuni mesi dopo.
  • Nella realtà al momento in cui uno schiavo veniva catturato dopo essere scappato dal suo padrone, venivano incise le lettere "FUG" che significa "Fugitivus" sulla fronte durante la sua esecuzione, nell'episodio sia per Diona che per gli altri condannati questo non avviene.
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