Spartacus Wiki
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Mostri
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Titolo originale Monsters
Numero 2x09
Data 23 Marzo 2012 (USA)
11 Luglio 2012 (Italia)
Writer Brent Fletcher
Director T.J. Scott
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"Mostri" è il nono episodio di Spartacus: La Vendetta ed il ventottesimo dell'intera serie.

Trama[]

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Nella foresta durante la notte Donar viene stordito da presumibilmente tre soldati romani, stessa cosa per Nasir e Lugo che sono di guardia sopra le mura del tempio, successivamente i soldati penetrano nel rifugio dei ribelli venendo scoperti da Naevia ancora sveglia che grida dando l'allarme, a quel punto tutti i ribelli si svegliano di soprassalto prendendo tutte le armi che possono mentre Agron e Naevia li attaccano a mani nude ma vengono stesi facilmente, all'improvviso un soldato si toglie l'elmo intimando che può bastare e si rivela essere Spartacus e con lui Crisso e Gannicus che rimprovera i compagni per la poca attenzione visto il possibile arrivo dei romani.

Al ludus Sepia è seduta sul bordo della piscina quando viene raggiunta da Glabro, la ragazza dice che stava pensando a tutte le persone care che hanno perso ed il Pretore la consola cominciando a spogliarla anche se la ragazza non sembra gradire poi inizia a baciarla ma in quel preciso momento la porta si apre ed appare Ilizia stravolta che cade dentro un'altra piccola vasca distrutta dalla fatica.

Più tardi Ilizia si sveglia e Glabro siede accanto a lei, suo marito insiste nel sapere dove fosse stata tenuta segregata e la moglie riferisce di essere stata rinchiusa in un sotterraneo con le travi di legno e vecchie incisioni

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greche, poi la donna nota di non essere nella loro camera e capisce che la figura che aveva visto insieme a suo marito era proprio Sepia quindi gli chiede se non la ama più, Glabro senza mostrare nessuna compassione dice che sono le stesse cose che gli ha chiesto lui appena ha avuto la possibilità di lasciarlo per un altro, Ilizia come ultima occasione dice di rivolere suo marito e la vita di prima ma Glabro risponde che suo marito non esiste più e che adesso è un mostro partorito dalle circostanze infauste.

Al tempio i ribelli litigano dandosi la colpa l'un l'altro per l'accaduto della notte passata allora Spartacus cerca di mitigare gli animi dicendo che devono essere uniti oppure i romani li uccideranno tutti poi affida a Gannicus ed Enomao l'organizzazione dei turni di guardia ma il vecchio Maestro rifiuta il suo aiuto, dopo che Spartacus rimane solo con Agron i due discutono su come risolvere la situazione ed il trace afferma di avere una idea al riguardo.

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Spartacus confessa a Mira di non riuscire ad amarla

All'interno del tempio Spartacus e Mira parlano della mancanza di Lucio poi gli chiede di allenare altri arcieri, Mira allora gli domanda il motivo della sua continua freddezza visto che non dormono più insieme cercando in ogni modo di evitarla e parlare con lei solo per dare ordini, in quel momento i due parlano dei loro reciproci sentimenti ed al confronto della ragazza Spartacus afferma dispiaciuto di aver tentato tutto il possibile ma purtroppo non riesce a dargli quello che lei vuole. Nel frattempo Ilizia si gode i primi raggi di sole dal terrazzo del ludus ripensando alle ultime parole di Spartacus quando viene vista da Lucrezia che gli corre incontro abbracciandola, Ilizia dice che sarebbe felice se tutti avessero il suo stesso entusiasmo nel vederla poi rivela all'amica che il bambino che aspetta è di Spartacus, poco dopo le

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due vengono interrotte da Sepia ancora scossa per la morte del fratello e quando se ne è andata Ilizia dice che sta facendo di tutto per prendere il suo posto ed anche Lucrezia confessa che il responsabile della morte di Sepius è proprio suo marito e dopo aver messo al corrente la ragazza della verità sta bruciando dalla voglia di vendicarsi, a quel punto Ilizia si dimostra compiaciuta di poter approfittare della situazione per poter riconquistare la sua posizione.

Intanto Ashur e Glabro cercano di capire consultando la mappa quale possa essere stato il rifugio di Spartacus ed i dubbi vengono sciolti quando L'Egiziano arriva con la testa di Lucio e riferisce ad Ashur che il ribelle viaggiava spesso tra le strade di Atella dirigendosi poi verso il Vesuvio e da quelle parti c'è soltanto un vecchio tempio greco abbandonato, Glabro finalmente è soddisfatto della possibilità di catturare Spartacus ed Ashur chiede possibilmente una ulteriore ricompensa.

Al tempio i ribelli si stanno allenando quando Agron arriva con un carro catturato su ordine di Spartacus, il piano del trace è quello di unire i ribelli in una sola forza pensando che un buon motivo sia quello di farli divertire con il vino per poi creare delle sfide di lotta a coppie con i ribelli che hanno qualche divergenza tra di loro e per questo motivo i primi a cominciare sono Donar e Nemetes contro Lugo e Nasir.

Nella sua cella Ashur parla con Lucrezia dicendo che finalmente dopo aver catturato Spartacus avrà quello che ha sempre sognato e cioè la libertà, la donna afferma che il Pretore non gli concederà mai questa richiesta ma Ashur la corregge dicendo che non solo la concederà ma gli darà anche la sua benedizione, allora Lucrezia ne approfitta dicendo che vivrà la sua libertà da solo visto che dopo la morte di Spartacus lei seguirà Ilizia quando ritorneranno a Roma, Ashur allora risponde che invece lei rimarrà con lui come sua moglie dopo aver ereditato la scuola di gladiatori appartenuta a Batiato.

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Nel cortile Glabro è pronto a partire per il tempio ma sorprendentemente dal terrazzo Varinio frena il suo entusiasmo per poi riferirgli che il Senato ha dato a lui il compito di catturare Spartacus, Glabro protesta e Varinio accenna al rapimento di sua moglie e di come sia riuscito a farla rapire da uno schiavo, improvvisamente però Ilizia li raggiunge smentendo le voci su un suo eventuale rapimento lasciando Varinio interdetto, quando poi il Pretore se ne va Sepia lo abbraccia rivelando di essere stata lei ad avvertirlo ma Varinio avendo visto Ilizia viva non crede a quello che la ragazza gli ha scritto e nemmeno per quanto riguarda la morte di Sepius, Sepia allora insiste dicendo che è tutto vero e che Glabro la deve pagare ma il Pretore non è intenzionato ad ascoltare ancora le sue parole quindi la lascia da sola. Al tempio i combattimenti continuano sotto lo sguardo divertito di tutti i ribelli, adesso è il turno di Mira e Saxa contro Harud ed un'altra ribelle, durante il combattimento Agron consola Nasir per le sue ferite dicendo che non deve mai abbassare la guardia, stessa cosa fa Lugo che lo abbraccia complimentandosi con lui, la contesa si risolve con la vittoria delle due ragazze e Saxa bacia sulla bocca Mira suggellando la pace tra le due, dopodiché Enomao si congratula con Spartacus per la sua strategia ed il trace annuncia che manca ancora un combattimento ed è quello tra Crisso ed Agron proprio contro Enomao e Gannicus, quast'ultimo raggiungendo il centro del cortile dice al suo amico che se combatteranno uniti vinceranno facilmente, poco dopo l'incontro ha inizio ed Enomao e Gannicus sembrano di un livello superiore, intanto Naevia incita Crisso e Mira accanto a lei è meravigliata

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positivamente dal cambiamento mostrato e l'amica dice che è tutto merito dell'amore che prova, Mira dichiara che è fortunata e Naevia risponde che è la stessa cosa per lei con Spartacus ma Mira confessa che ormai non è più così, ritornando all'incontro come preventivato la vittoria finale è di Enomao e Gannicus che si guardano negli occhi felici per la ritrovata unione, anche Crisso ed Agron finalmente si stringono la mano congratulandosi a vicenda.

Più tardi al ludus Lucrezia pettina i capelli di Sepia discutendo sull'eventuale vendetta e la giovane ragazza dice di aver avvertito Varinio come lei gli aveva chiesto all'inizio ma non è servito a niente allora Lucrezia gli dice che l'unica soluzione è quella di occuparsene personalmente e gli consegna un pugnale per uccidere Glabro.

Successivamente Lucrezia ed Ilizia percorrono i corridoi della villa per poi ritrovarsi e la moglie del Pretore chiede se Sepia sia disposta ad andare fino in fondo e Lucrezia la rassicura, infine Ilizia esclama che finalmente riavrà la sua vita di prima.

Nel bagno della villa Glabro sta per fare il bagno quando viene raggiunto da Sepia ed il Pretore rivela la sua frustrazione per essergli stata sottratta ancora una volta la possibilità di catturare Spartacus, intanto la giovane ragazza lo aiuta a spogliarsi poi prende da bere, Glabro si avvicina da dietro cercando di spogliare anche lei ma

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Ilizia uccide Sepia salvando la vita di suo marito

Sepia con uno scatto fulmineo fracassa la giara di vino sulla sua faccia per poi impugnare un coltello nascosto tra il vestito con l'intenzione di ucciderlo, all'improvviso però una mano che si rivela essere quella di Ilizia blocca il braccio della ragazza ed infilza il coltello nel suo petto poi lo estrae e taglia di netto la sua gola con il sangue che sgorga copiosamente ricoprendo interamente il corpo di Glabro ed impregnando completamente di rosso l'intera vasca, il corpo esanime di Sepia cade addosso a Glabro che la spinge dentro la piscina per liberarsene, a quel punto Ilizia dice che se non può avere suo marito come era prima preferisce stare insieme a lui come i mostri che sono diventati poi lo invita a possederla in quel preciso istante e Glabro ricoperto di sangue fa l'amore con sua moglie. Al tempio la stessa cosa avviene tra Crisso e Naevia che ritornano a fare l'amore mentre Spartacus è di vedetta in cima alle mura, poco dopo viene avvicinato da Gannicus e i due vedono il ribelle appostato ai piedi del Vesuvio che agitando una torcia indica la presenza delle truppe romane, i ribelli allora passano al contrattacco anticipando i romani sulle pendici del monte, i soldati romani come preventivato sono superiori di numero e Fulco rimane ucciso, alla sua morte i ribelli si ritirano al tempio e gli unici a combattere nella foresta sono Spartacus e Gannicus con il trace che salta addosso al comandante romano facendolo cadere a terra.

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I romani riescono a scalare le mura del tempio e vengono accolti dai ribelli che non avendo armi a disposizione sono costretti ad usare arco e frecce mentre Agron, Crisso e Donar sono gli unici ad impugnare le spade. Sempre nella foresta Gannicus e Spartacus continuano ad uccidere i soldati romani poi quando il comandante cerca di scappare salendo di nuovo a cavallo Spartacus lo afferra per il mantello gettandolo di nuovo a terra avendolo scambiato per Glabro anche se invece in realtà si tratta del Pretore Varinio.

Di nuovo al tempio anche Enomao e Saxa assalgono con le armi gli avversari ed uccidono altri romani fino a che Spartacus accompagna Varinio nel loro rifugio ed il Pretore ordina ai suoi uomini di gettare le armi, Spartacus a quel punto annuncia che finalmente hanno il ferro e Crisso punta la spada contro il Pretore desideroso di ucciderlo

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per vendicare la morte di Acer e Rhaskos ma Spartacus lo ferma dicendo che potrà farlo dopo che avrà risposto alle sue domande e gli chiede dove si trovi Glabro, all'improvviso una palla di fuoco squarcia il cielo e colpisce il tempio uccidendo sia ribelli che romani, a quel punto i soldati reagiscono ma ad un secondo attacco Crisso si sposta spingendo Varinio verso la traiettoria e per questo viene colpito in pieno ed ucciso all'istante. Nella foresta Glabro insieme ad Ashur ed ai suoi uomini dirigono le catapulte verso il tempio continuando ad attaccare, poco dopo i soldati romani penetrano ed Enomao si trova a fronteggiare L'Egiziano che dopo vari colpi

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perde la spada allora tenta di reagire con i pugni ma questo però lo porta ad aprire la guardia e con uno dei suoi pugnali L'Egiziano cerca di ucciderlo ma Enomao ferma la lama con la sua mano nuda che viene trapassata da parte a parte e la punta si conficca anche nel suo occhio sinistro, Gannicus si accorge dell'accaduto e dopo essersi liberato di Ashur colpisce L'Egiziano con un calcio facendolo volare nel cortile del tempio per poi allontanare l'amico ferito sottobraccio. Glabro giunge insieme a Salvius all'interno del tempio mentre i ribelli raggiungono la galleria e attraversano il tunnel che li porta alle pendici del Vesuvio, nel frattempo Spartacus, Crisso ed Agron sono gli ultimi rimasti e distruggono delle giare di pece creando una barriera di fuoco che blocca il passaggio dei romani, più tardi dopo essersi ricongiunti con i compagni i ribelli percorrono la foresta ma vengono di nuovo attaccati ed una lancia trapassa la

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I ribelli in fuga sul Vesuvio

schiena della vecchia serva di Lucrezia, allora Spartacus ordina di percorrere il sentiero che porta in cima alla montagna ma Crisso lo avverte dicendo che poi saranno chiusi in trappola ma il trace risponde che purtroppo non hanno altra scelta quindi dopo essere rimasti per un attimo ad osservare i nemici ripensa ad un'altra occasione persa per la sua vendetta.

Al tempio Ashur riferisce a Glabro che l'unica via per raggiungere la cima del Vesuvio è quella percorsa dai ribelli e Salvius aggiunge dicendo che hanno perso decine di uomini, Glabro allora afferma che sono troppo in alto ed hanno perso il vantaggio, alle sue parole Ashur domanda se ha intenzione di ritirarsi ed il Pretore conclude dicendo di no e di volerli lasciare lì fino a che la fame e la follia non li costringeranno a scendere ed in quel momento potranno sterminarli tutti.

Note[]

  • Il soldato romano che nella foresta
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    comunica a Varinio la presenza dei ribelli venendo successivamente ucciso da Gannicus è interpretato dal regista Michael Hurst.
  • Quando Ilizia sta discutendo con il marito dopo essere ritornata stremata dalla foresta e lui gli confessa il sentimento ormai sopito nei suoi confronti gli domanda "dunque non è rimasto più niente di noi?" e Glabro risponde "qualche tempo fa te lo chiesi anch'io, ricordi la tua risposta?" facendo riferimento al fatto accaduto nell'episodio "Libertus". Sempre nella stessa situazione, quando Glabro chiede insistentemente alla moglie la direzione percorsa dopo essere stata catturata, lei risponde di non saperlo e di aver avuto gli occhi bendati per gran parte del tempo, quando però viene rilasciata da Spartacus riesce a ritornare al ludus camminando da sola nella foresta.
  • Dopo che Varinio dice a Glabro di tornare a Roma e lasciare a lui il comando dei soldati per la cattura di Spartacus, passa al secondo Pretore la coppa di vino che tiene tra le mani e si può notare come Glabro stenti ad afferrarla al primo tentativo, dopodiché la getta nella fontana adiacente e la coppa involontariamente si posiziona in maniera perfetta sopra l'inguine dello scheletro disegnato sul fondo.
  • Nel momento in cui Lugo sta correndo contro Donar per il combattimento indetto da Spartacus per rinsaldare gli animi, possiamo notare Agron posizionato dietro di lui mentre nella scena seguente lo troviamo accanto a Spartacus nell'intento di gettargli addosso un bicchiere di vino.
  • Durante la sequenza della morte di Sepia, possiamo notare inizialmente come le mani della ragazza siano alzate di fronte al suo viso dopo aver colpito Glabro con la giara mentre immediatamente nella scena successiva le sue braccia sono abbassate lungo i fianchi e la giara rotta è scomparsa, successivamente quando Ilizia blocca il suo polso e di conseguenza la pugnala sul cuore si può vedere come a seconda del fotogramma l'impugnatura cambia mano più volte, infine è chiaramente visibile come il collo di Sepia sia già contrassegnato nel punto esatto in cui la sua gola verrà tagliata poco dopo.
  • Nella scena in cui i ribelli ed i soldati romani combattono sulla scalinata del tempio, si può notare facendo attenzione ad una veloce sequenza dove Crisso trafigge inizialmente un soldato romano poi un secondo più tardi scambia alcuni colpi con un personaggio con lo stesso abbigliamento del mercenario Nileus ma senza il suo caratteristico elmo a cotta di maglia, successivamente quando l'inquadratura passa ad Agron, vediamo sullo sfondo ancora Crisso impegnato con il precedente soldato e poco dopo durante lo scontro tra Enomao e L'Egiziano vediamo che il comandante ribelle è impegnato ancora una volta con Nileus in versione autentica compreso il suo copricapo.
  • Al momento del contrattacco Spartacus dice ai ribelli "Glabro comanda dalle retrovie, la posizione del vile, farà avanzare le sue truppe in formazione compatta, per esaltarne la potenza, è la tattica romana e noi applicheremo la nostra", questo dimostra l'esperienza di guerra passata nelle truppe ausiliarie romane.
  • Nella realtà Glabro e Varinio non combatterono mai la rivolta insieme ma uno conseguentemente all'altro.
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