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Lucio Caelio
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Nome originale Lucius Caelius
Ultima apparizione La Resa dei Conti - 2
Relazioni Spartacus (Alleato)
Mira (Allieva)
Gaio Claudio Glabro (Rivale)
L'Egiziano (Rivale)
Stato Deceduto
Attore Peter McCauley
Doppiatore Stefano Mondini

Lucio Caelio è un vecchio nobile eremita e guardiano del Tempio ai piedi del Vesuvio poi unitosi ai ribelli nella guerra contro Roma, apparso esclusivamente in Spartacus: La Vendetta.

Apparenza Fisica[]

Lucio Caelio è un uomo di età avanzata ma di fisico asciutto ed ancora prestante, di statura abbastanza elevata rispetto al normale e le mani molto grandi e nodose, viene contraddistinto dai suoi occhi celesti ma soprattutto dalla sua fronte alta di cui fanno parte suoi capelli lunghi e biondi quasi sul rosso, stessa cosa per la barba e le sopracciglia folte. Il suo abbigliamento nonostante sia di fattura romana è ormai logoro dal tempo e consono al suo stato attuale di eremita.

Personalità[]

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Lucio è un uomo dai forti valori morali quindi crede nella causa dei ribelli per la libertà contro l'oppressione romana e per questo partecipa alla pianificazione ed alla tattica insieme a Spartacus ed ai suoi compagni.

Le sue azioni sono spinte principalmente dall'amore verso la sua famiglia e dal senso di vendetta che alberga nel suo cuore dopo il loro assassinio da parte degli uomini di Silla. A causa di questo avvenimento e della confisca di tutti i suoi territori e titoli nobiliari decide di vivere una vita da eremita ai piedi del Vesuvio mantenendo sempre dentro di se un forte disprezzo verso la sua stessa gente e la loro promiscua immoralità.

Abilità nel Combattimento[]

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essendo un guerriero è abilissimo nel tiro con l'arco. Questa caratteristica sviluppata nei numerosi anni di vita solitaria per procacciarsi il cibo nella foresta viene tenuta in considerazione da Spartacus che invita Lucio ad addestrare i ribelli meno capaci nel maneggiare la spada.

Inizi[]

Lucio apparteneva alla nobile famiglia romana dei Caelii e come si conviene ad una persona del suo rango possedeva una villa e numerosi possedimenti che condivideva con sua moglie ed i suoi figli. La situazione cambiò drasticamente quando Cornelio Silla conquistò il potere ed istituì le liste di Proscrizione contro tutti i nemici politici di cui Lucio faceva parte. A causa di questo provvedimento la sua famiglia fu completamente sterminata ed i suoi possedimenti confiscati, ormai in rovina diventò un eremita stabilendosi definitivamente nel Tempio del Vesuvio.

La Vendetta[]

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Lucio compare per la prima volta quando i ribelli decidono di riposarsi nel Tempio ai piedi del Vesuvio dopo essere sfuggiti alle Legioni romane nella foresta circostante, l'uomo improvvisamente esce da dietro una colonna e minaccia Agron e Spartacus con l'arco teso.

Nel frattempo i ribelli lo circondano ma appena sente pronunciare il nome di Spartacus comincia a ridere ed offre loro del vino, Agron invece ancora scettico si domanda perché un romano dovrebbe aiutarli e Lucio sgombra la mente da ogni dubbio raccontando la sua storia e la sua avversione comune verso i romani, infine informa i ribelli dell'imminente esecuzione di Crisso, Enomao e Rhaskos nei Giochi dedicati a Varinio.

Successivamente alla liberazione di Crisso ed Enomao dall'Arena di Capua, si prende cura di quest'ultimo essendo uno dei pochi ad avere conoscenze mediche.

Durante la notte i capi ribelli discutono sul da farsi e consultando la mappa suggeriscono di congiungere tutti i cunicoli sotterranei del tempio per non rimanere intrappolati ad un eventuale attacco romano così da poter dirigersi liberamente verso le pendici del Vesuvio. Purtroppo senza armi ed attrezzature Lucio afferma che possono usare arco e frecce per contrastare un eventuale assalto in assenza delle spade ma Agron ancora preoccupato dalla situazione dice che ormai i gladiatori sono rimasti pochi ed hanno bisogno di veri guerrieri, a questo punto Spartacus in accordo

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Lucio e Mira durante l'addestramento nella foresta

con lui decide di ritornare al piano ideato in precedenza ed andare a Napoli per liberare ulteriori guerrieri catturati da Roma.

Il giorno dopo nonostante la decisione presa, Lucio comincia ad addestrare i ribelli nel tiro con l'arco e Mira si rivela la sua migliore allieva.

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Arrivata la notte, i ribelli come concordato raggiungono il porto di Napoli e Lucio impersonando il ruolo di un ricco mercante romano chiede al venditore di schiavi di vedere la merce prima dell'asta prevista durante il giorno seguente, intanto di nascosto Spartacus e Donar uccidono tutte le guardie in completo silenzio. Dentro la nave Lucio parla con il venditore mentre Agron che lo accompagna inizia ad interlocuire con un prigioniero nella sua lingua madre riferendogli che sono lì per liberarli, a questo punto una delle guardie del carico che comprende la loro lingua scopre l'inganno e scatena una rissa immediata in cui anche gli

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schiavi Germani incatenati partecipano nell'uccisione di tutti i romani, anche Lucio prende parte alla lotta pugnalando uno degli uomini della nave mentre veniva trattenuto da Saxa da dietro le sbarre della sua gabbia. Terminata la contesa è proprio Lucio a raccogliere le chiavi e liberare definitivamente gli schiavi e ritornare al Tempio.

L'arrivo delle nuove reclute creano in Lucio e Crisso della diffidenza sulla loro lealtà verso Spartacus rispetto ad Agron ma nonostante questo cercano di convivere pacificamente fino a quando Gannicus ed il trace accompagnano Ilizia al Tempio ed il nobile romano dimostra molto disdegno nella sua cattura e nel loro desiderio di ucciderla.

In seguito all'accaduto, Lucio porta da bere e da mangiare ad Ilizia specialmente per il bambino che tiene in grembo, la nobile romana si accorge subito che non si tratta di uno schiavo ed essendo romano come lei rimane stupita del suo supporto verso i ribelli contro Roma. L'uomo per spiegare le sue azioni gli racconta la sua storia ed Ilizia cerca di corromperlo per poter mandare un messaggio al marito e comunicargli dove viene tenuta prigioniera in cambio della restituzione di tutte le sue terre. Lucio in realtà rimane perplesso dalla sua offerta e vorrebbe fare due passi per pensarci ma viene accompagnato da Spartacus per discutere della situazione.

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Lucio mette alla prova la pazienza di Glabro

La lealtà di Lucio verso il trace però non vacilla nemmeno in questo caso ed è proprio il vecchio nobile romano che il giorno dopo raggiunge il ludus e di fronte a Glabro gli comunica che sua moglie è in mano a Spartacus, il Pretore risponde che se gli dirà dove si trova gli consegnerà una lauta ricompensa, Lucio allora parla della generosità di Glabro descritta dalla moglie e che avrebbe come richiesta la restituzione delle terre a lui sottratte, quest'ultimo acconsente dicendo che è nelle sue facoltà, ma improvvisamente Lucio prende l'iniziativa domandando invece chi gli restituirà la sua famiglia trucidata in nome di Roma e concludendo poi il discorso ingiuriando nei suoi confronti, alle sue parole il Pretore sguaina la spada ma Lucio lo blocca dicendo che se non tornerà ad un'ora prestabilità la moglie morirà, se per caso tenteranno di seguirlo la moglie morirà, a quel punto Glabro chiede quale siano le sue condizioni e Lucio riferisce di attraversare la città di Atella a piedi accompagnato da tre dei suoi uomini mentre Spartacus avrà tre dei suoi, in più un carico rifornito di elmi, corazze e armi, poi aggiunge che se saranno presenti le sue truppe il trace non si farà vedere e sua moglie ed il bambino scompariranno, il Pretore a quel punto non può far altro che accettare ma quando Lucio tenta di andarsene L'Egiziano gli si para davanti, allora il vecchio romano ricorda a tutti i termini dell'accordo e Glabro ordina definitivamente di lasciarlo passare.

Ritornato al Tempio, Spartacus si complimenta con Lucio per l'accordo raggiunto ed il romano confessa la soddisfazione di aver potuto umiliare il Pretore.

All'alba i soldati romani ed i ribelli si incrociano nella piazza del mercato di Atella come prestabilito ma poco dopo l'incontro si rivela una trappola da parte di Glabro quindi Lucio e Mira intervengono per supportare i ribelli.

Nel corso della battaglia, Lucio uccide un soldato romano che si trovava alla guida del carro che trasportava i mercenari di Ashur poi salva Crisso colpendo con una freccia la coscia destra dell'Egiziano che stava ormai per prendere il sopravvento sull'avversario.

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Lucio viene ferito a morte dall'Egiziano

Quando poi il Pretore richiama i rinforzi, i ribelli numericamente inferiori decidono di ritirarsi ma Lucio intenzionato a non lasciare la sua posizione continua a scagliare frecce come fuoco di copertura per consentire ai compagni di allontanarsi. All'improvviso però L'Egiziano si rialza ed imperterrito si dirige verso di lui nonostante venga trafitto dalle frecce numerose volte, arrivato infine a pochi centimetri di distanza squarcia il ventre di Lucio con il suo pugnale mentre cercava di colpirlo con una freccia stretta nella sua mano.

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Vedendosi ormai spacciato, Lucio ha il tempo di dire che è contento di non trovare la morte per mano di un romano e qualche istante dopo viene decapitato dall'Egiziano con un singolo colpo.

La testa mozzata di Lucio viene consegnata ad Ashur dall'Egiziano e posizionata sul tavolo dello studio di Glabro al ludus mentre si consultano sul possibile rifugio dei ribelli di Spartacus.

Note[]

  • Peter McCauley interprete di Lucio Caelio ha già lavorato in precedenza con i produttori della serie in Hercules, Xena - Principessa Guerriera e La Spada della Verità.
  • La forma latina del cognomen di Lucio è corretta sia nella forma attuale di Caelio che in quella di Coelio oppure italianizzato in Celio.
  • Le privazioni subite da Lucio dimostrano che in passato la sua famiglia faceva parte dei sostenitori del partito politico dei Populares guidato dal console Gaio Mario poi successivamente sconfitto dal partito degli Ottimati di Lucio Cornelio Silla durante la Prima Guerra Civile romana.
  • Lucio nonostante sia romano è molto rispettato dai ribelli ma soprattutto da Agron e Crisso che provano da sempre una forte avversione verso i romani.
  • Lucio fa parte della Gens Caelia o Coelia, famiglia plebea di origine etrusca, è caratterizzata da due rami dal nome latino di Caldus che letteralmente significa "audace", "avventato" o "temerario" oppure Rufus che significa "rosso" molto probabilmente per il tipico colore di capelli, tutte caratteristiche rappresentate dallo stesso personaggio. Tra i membri più importanti e significativi si ricordano il famoso giurista e storico Lucio Celio Antipatro, il Tribuno ed oratore Marco Celio Rufo che fu ricordato per essere stato accusato di aver partecipato ad atti di violenza contro gli ambasciatori di Tolomeo XII Aulete che avevano intenzione di ricondurlo al potere grazie all'intervento di Pompeo, per questo venne assolto grazie alla famosa orazione di Cicerone dal titolo Pro Caelio, successivamente fu trucidato dai soldati gallici ed ispanici mentre tentava di scatenare una sollevazione contro Cesare nella città di Thurii. Infine possiamo ricordare il console Gaio Celio Caldo e Decimo Celio Calvino Balbino che fu Imperatore di Roma insieme a Marco Clodio Pupieno Massimo.
  • Il colle Celio è uno dei sette colli su cui venne fondata la città di Roma.

Apparizioni[]

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