Spartacus Wiki
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Uccidiamoli Tutti
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Titolo originale Kill Them All
Numero 1x13
Data 16 Aprile 2010 (USA)
12 Maggio 2011 (Italia)
Writer Steven S. DeKnight
Director Jesse Warn
Precedente Rivelazioni

"Uccidiamoli Tutti" è il tredicesimo episodio di Spartacus: Sangue e Sabbia ed il tredicesimo dell'intera serie.

Trama[]

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Tutti i gladiatori vengono scortati nel cortile e sul terrazzo Batiato intrattiene tutte le più nobili personalità di Capua per dare poi il permesso ad Ilizia in assenza del marito di leggere un telegramma in cui il Legato esprime il suo appoggio a Batiato per la futura carica di Edile, nello stesso momento Agron fissa una guardia romana e Spartacus accorgendosene gli dice di mantenere la calma, la scena riprende da Batiato che per onorare la sua prossima carica politica indice un combattimento all'ultimo sangue tra Spartacus e Crisso. Mentre i due gladiatori si apprestano ad avviarsi al centro del cortile Spartacus si rivolge al compagno ma Crisso lo interrompe subito dicendo che sa già la sua risposta poi si mettono in posizione ed il combattimento ha inizio e dopo lo scambio di alcuni colpi la scena si interrompe.

--2 Giorni Prima--

Durante l'allenamento Spartacus si confronta con Rhaskos e mentre parlano quest'ultimo dice che sta facendo dei discorsi pericolosi e comunque molti di loro considerano ancora Crisso il vero Campione e deve includere anche lui come uno di quelli, Spartacus allora chiede il permesso al Maestro per raggiungere Agron e Duro al palo e chiedergli se hanno parlato con Hamilcar ed Agron risponde che lui è dalla loro parte ma Catus e gli altri Galli sono tutti al fianco

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di Crisso poi chiede di Rhaskos e Spartacus aggiunge anche lui è dello stesso avviso, a quel punto i tre pensano che l'unico modo è convincere Crisso ad unirsi alla loro causa così che tutti gli altri lo seguano di conseguenza, Duro interviene facendo notare che Crisso è imprigionato nella sua cella quindi è impossibile parlarci allora Spartacus afferma che essere il Campione comporta qualche privilegio, intanto poco distante da loro le guardie romane picchiano brutalmente un gladiatore sotto lo sguardo indignato del Maestro.

Alla villa poi il Maestro chiede di parlare con Batiato lamentandosi del trattamento dei romani verso i gladiatori ma il padrone cerca di non dare importanza alla cosa dicendo che fra poco con la sua nuova posizione politica ha intenzione di liberarlo e proclamarlo lanista e poter assumere il suo vero nome di Enomao, il Maestro rimane lusingato ma ripensando alla questione della libertà rivela di sapere che ha ucciso Barca invece di liberarlo, Batiato per giustificarsi dice che aveva dato a Barca il compito di portare un messaggio ad Ovidio ma inspiegabilmente ha massacrato tutta la sua famiglia disobbedendo agli ordini.

Poco dopo Batiato raggiunge sua moglie al balcone e i due parlano del loro figlio in arrivo per poi discutere sul come celebrare il patrocinio di Glabro e Lucrezia propone un combattimento all'ultimo sangue con Spartacus, Batiato la interrompe dicendo che hanno già proposto questa soluzione alla festa personale di Numerius ma la moglie con Aurelia presente dice che Varro non poteva competere ma Crisso sarebbe l'avversario giusto e anche questa volta dovranno essere sicuri dell'esito favorevole nei confronti di Spartacus.

Verso sera Batiato convoca Spartacus per informarlo dei preparativi per la celebrazione, il Campione invece a causa del suo piano chiede se i gladiatori verranno introdotti nella villa ma il padrone risponde che il Legato è contro le tradizioni quindi loro resteranno nel cortile ma potranno osservare dalla balconata, a quel punto Spartacus dichiara la volontà di dare la possibilità a Crisso di allenarsi così che possa essere in forma per il combattimento e dare il meglio di se per lo spettacolo e Batiato acconsente positivamente, per finire dice al padrone che gli piacerebbe passare la notte con Mira.

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In cella Spartacus cerca di convincere Mira ad unirsi alla sua causa chiedendogli di aprire il cancello che separa il ludus dalla villa, la schiava all'inizio è dubbiosa per la pericolosità dell'intento ma Spartacus è più che convinto di voler vendicare sua moglie e Mira capisce quanto amore provava per lei ed essendone quasi gelosa accetta di aiutarlo però soltanto ad una condizione cioè quella di poter fare l'amore con lui e Spartacus accondiscende alla sua richiesta.

--Arco temporale iniziale--

Il combattimento tra Crisso e Spartacus riprende e sul terrazzo Mira cerca di allontanarsi dagli ospiti chiedendo di poter prendere dell'altro vino ma Lucrezia gli ordina di mandare un'altra persona, Spartacus intanto viene steso a terra e Mira fa un cenno con la testa per dire che non può muoversi allora il trace continua a combattere fino a quando la scena cambia di nuovo.

--1 Giorno Prima--

Mentre Crisso è incatenato il Maestro entra nella cella rivelandogli che Spartacus ha chiesto che lui si possa

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allenare per la celebrazione, Crisso accoglie con soddisfazione l'opportunità di ritornare finalmente il Campione e potersi guadagnare la libertà per liberare Naevia, il Maestro gli rivela anche che Batiato ha intenzione di promuoverlo a lanista ed insieme potranno riportare la scuola agli antichi fasti e liberare Naevia quindi l'unico ostacolo rimasto tra loro è proprio Spartacus. Il giorno seguente mentre Spartacus ed i fratelli Germani discutono ancora del piano vengono raggiunti da Crisso per l'allenamento, intanto alla villa Lucrezia chiede ad Ilizia a causa

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dell'indisponibilità del marito di leggere un messaggio che confermi ed onori Batiato per il suo patrocinio, Ilizia acconsente dicendo che scriverà personalmente il discorso ma Lucrezia la interrompe dicendo che lo ha già fatto per lei, a questo affronto Ilizia chiede ancora quanto debba sopportare quella umiliazione e Lucrezia laconicamente risponde che dovrà farlo fino a quando lei avrà fiato per respirare. Ritornando al cortile Crisso si allena con Rabano e riesce agevolmente a batterlo spezzando la sua lancia poi si siede per la pausa e viene avvicinato da Spartacus dicendo che si sta allenando bene per il loro incontro, Crisso lo ringrazia dicendo che non desiderava altro che quella occasione poi rivela di aver saputo del suo piano e lo crede un folle se pensa di riuscire a realizzarlo, approfittando della situazione il trace propone di unirsi a lui ma il compagno rifiuta dicendo che dovrà guadagnarsi la libertà nell'arena per poter riscattare Naevia, il Campione allora

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insiste facendo l'esempio di sua moglie rivelandogli di essere stata uccisa su ordine di Batiato e che se si unirà a lui dopo aver distrutto quella casa troveranno Naevia insieme, Crisso gli dice che in un'altra vita è sicuro che loro due sarebbero stati fratelli ma purtroppo non in questa, a quel punto i due si stringono la mano promettendosi a vicenda che chi morirà nel combattimento rispetterà le promesse dell'altro.

Nella sua stanza intanto Batiato viene interrotto da Ashur che gli consegna il veleno acquistato da Marcello per indebolire Crisso e dare un vantaggio determinante a Spartacus per la vittoria finale.

--Arco temporale iniziale--

Il combattimento finale tra Spartacus e Crisso continua di nuovo e dal balcone gli ospiti fanno i complimenti ad entrambi i contendenti mentre Ilizia e Numerius parlano negativamente di Varro riguardo l'incontro avuto con il trace inconsapevolmente accanto alla presenza della moglie Aurelia, vicino a lei Mira senza permesso si dirige nella cantina della villa per aprire il cancello ma una guardia che assiste al combattimento blocca l'entrata allora Mira rompe una giara volontariamente e con un pezzo appuntito uccide la guardia colpendola ripetutamente sul collo.

--Giorno della celebrazione--

Batiato e Lucrezia si stanno preparando per la celebrazione discutendo dell'incontro finale e del vantaggio che Spartacus avrà su Crisso, la moglie in realtà sembra confusa e turbata ma rassicura comunque il marito di volerlo morto.

In un'altra parte della villa Aurelia sta preparando dei vassoi per il banchetto degli invitati facendo cadere goffamente delle olive, mentre è impegnata a raccoglierle viene interrotta da Ashur che la aiuta e parlando del combattimento lei confessa il suo desiderio di vedere Spartacus morire ma Ashur le assicura che questo non potrà accadere poi si complimenta della sua bellezza come aveva già fatto nell'ufficio di Batiato ma riconosciuto il pericolo Mira la chiama a se facendola allontanare, in quel momento Ashur prepara il cibo per Crisso versando il veleno nel suo bicchiere.

Nel cortile tutti i gladiatori sono seduti al centro per mangiare quando Duro ed Agron parlano del loro piano a voce alta e Spartacus dietro di loro li ammonisce dicendo di fare attenzione poi parlano del problema che il Maestro può causargli quindi la cosa migliore sarebbe ucciderlo ma il trace affermando che è un uomo d'onore non vuole che gli sia fatto del male intanto nello stesso momento vede Aurelia vicino al contenitore dell'acqua e Spartacus dopo avere

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chiesto il permesso si avvicina a lei avvertendola che se durante la festa ci saranno dei problemi gli consiglia di nascondersi in un posto sicuro, Aurelia però ancora arrabbiata con lui dice che da quando ha ucciso suo marito non esiste più un posto sicuro, Spartacus cerca di giustificarsi dicendo che si sentirà eternamente in colpa ma non è stato lui ma Numerius a dare l'ordine di ucciderlo, lei però non gli crede e gli dice di aver visto Ashur preparare il cibo di Crisso parlando di una sua sicura vittoria, stupito il trace chiede se hanno avvelenato il suo cibo ma Aurelia credendolo colpevole domanda a sua volta se la stessa cosa è stata fatta anche a Varro per assicurargli la vittoria, Spartacus a quel punto dichiara di non esserne a conoscenza ma Aurelia risponde che comunque spera che Crisso lo uccida durante il combattimento. Nella sua cella una guardia romana porta il cibo a Crisso che per prima cosa decide di bere venendo però interrotto

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da Lucrezia desiderosa di volersi sentir dire che Naevia non rappresentava niente per lui ma ricevendo però una risposta negativa allora gli rivela di aspettare un figlio sapendo che sicuramente è suo ma Crisso ancora una volta dice che vorrebbe avere un figlio ma con Naevia, a queste parole Lucrezia si dispiace per come sia andata a finire e gli dice addio, dopo poi essersene andata Crisso beve dal bicchiere avvelenato.

--Arco temporale iniziale--

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Mentre combattono Spartacus cerca di convincere Crisso ad unirsi a lui ma quest'ultimo sembra non ascoltare, all'improvviso appare Mira che mostra la sua mano insanguinata e Spartacus capisce che quello è il momento giusto, Crisso non riesce più a reagire ai colpi dell'avversario che lo atterra numerose volte fino a che Spartacus gli rivela di essere stato drogato e che ormai lo

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vogliono morto, Crisso si rialza ancora tentando di nuovo un attacco che viene bloccato da Spartacus e proponendogli di nuovo di unirsi a lui, Crisso non risponde ma osserva il volto di Batiato e Lucrezia e capisce che Spartacus ha ragione, inavvertitamente viene spinto sotto il balcone incrociando ancora gli occhi pieni di rancore della padrona, in quell'istante Crisso capisce la situazione e cambia idea quindi dopo aver raccolto lo scudo fa cenno a Spartacus di usarlo come supporto.

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In quel preciso momento Spartacus corre verso di lui ed usando lo scudo come trampolino salta altissimo verso il balcone impugnando la spada in direzione di Batiato, arrivato alla sommità cerca di colpirlo ma il padrone si fa scudo umano con il Magistrato Sesto e Spartacus lo uccide trapassandogli la testa da parte a parte e nel cadere il corpo rimane attaccato a quello di Ashur portandoselo con se di sotto dal terrazzo, quando poi tenta un secondo affondo verso Batiato il Maestro blocca il suo braccio con la frusta, nello stesso istante però interviene prontamente Crisso che la taglia

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facendolo cadere a terra, a quel punto Spartacus è libero e scavalcando il balcone attacca chiunque gli si para davanti. Ufficialmente la rivolta ha inizio e Crisso rivolgendosi rabbiosamente ai compagni grida "Uccidiamoli! Uccidiamoli tutti!", i gladiatori non se lo fanno ripetere due volte e tutti uniti attaccano i soldati romani con Agron che impugna la spada lasciata a terra da Spartacus in precedenza. All'interno della villa dove i nobili romani si sono asserragliati vengono presi dal panico ma Batiato cerca di riportare la calma mentre Lucrezia intima in maniera decisa ad Ilizia di richiamare le sue guardie, la moglie del Legato sfruttando la situazione obbedisce all'ordine, intanto Spartacus si libera facilmente delle guardie romane che lo affrontano mentre nel cortile Iovis uccide un gladiatore fracassandogli la testa nella fessura della porta della cella personale del Campione mentre Hamilcar viene ferito mortalmente da una guardia, vicino a lui Duro assiste alla scena combattendo ancora

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con più furore per la morte dell'amico, intanto il Maestro interviene nello scontro e chiede a Crisso il motivo per avere scatenato tutta questa follia, Crisso allora rivela che la Casa di Batiato non ha onore visto che è stato proprio Batiato ad ordinare la morte della moglie di Spartacus e poi di averlo avvelenato destinandolo a morte certa, il Maestro continua dicendo che ha dato la vita per quel ludus ma Crisso gli risponde che la vita in realtà gliel'hanno tolta quindi gli chiede di unirsi a loro, nello stesso istante senza proferire parola Enomao scaglia apparentemente una spada verso Crisso che spostandosi colpisce in pieno Iovis che da dietro le spalle stava per ucciderlo salvandogli così la vita poi lo intima di andare e quando si volta vede Ashur a terra che tenta di scappare. Dentro la villa infuria ancora la ferocia di Spartacus contro le guardie romane mentre nel cortile Agron e Duro uccidono insieme molti soldati, i due poi si complimentano a vicenda stringendosi la mano quando

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improvvisamente una guardia attacca Agron alle spalle, di istinto Duro sposta il fratello venendo infilzato con la spada al posto suo, rapidamente Agron reagisce staccandogli la testa dal collo con un colpo netto poi raccoglie il fratello prima di cadere e Duro si rivolge per l'ultima volta a lui dicendo "questa volta sono stato io a salvarti fratello" per poi morire tra le sue braccia, piangendo dal dolore Agron scaglia un urlo verso il cielo per quanto accaduto.

Nella villa Mira apre i cancelli ed i gladiatori riescono a raggiungere il piano superiore facendo una strage invece dall'altra parte della casa Ilizia ordina alle sue guardie di serrare le porte, in quel momento gli ospiti cercando di fuggire ma trovano le porte sbarrate e vengono massacrati dai gladiatori con il sangue che fluisce da sotto le porte. Nella sala da bagno del ludus il Maestro confronta Ashur ricordandogli che se avesse saputo la verità sulla liberazione di Barca ne avrebbero riparlato, Ashur vedendo il Maestro impugnare due spade afferma che essendo sempre stato una persona d'onore non può ucciderlo disarmato allora Enomao gli consegna una delle due dicendo di voler vedere cosa ha imparato quando era ancora un uomo.

Alla villa una guardia morente dice a Batiato e Lucrezia che le guardie personali di Ilizia hanno serrato le porte, nello stesso momento un gladiatore uccide Domizia ed attacca i restanti ospiti ma Batiato riesce a contrastarlo ed ucciderlo poi ordina a sua moglie di andarsene e salvarsi mentre lui la raggiungerà, Lucrezia poco dopo ordina a sua volta ad Aurelia di portare Numerius al sicuro poi maledice Spartacus vedendolo sopraggiungere nella stanza.

Di nuovo nella sala del bagno il Maestro ha facilmente la meglio su Ashur che si vanta di aver fatto innalzare il livello della casa ed ogni mattone ha impresso il suo marchio accusandolo poi di non essersi mai esposto per lui ma il Maestro risponde che ha riempito i muri del suo tradimento, le provocazioni fanno arrabbiare Ashur che parte di nuovo all'attacco ma viene subito steso a terra, e a quel punto vedendosi spacciato Ashur tiene stretto tra le mani

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un pugno di sabbia dicendo che avrebbe tanto voluto fosse stata quella dell'arena, Enomao dice che il suo sangue la infetterebbe allora in lacrime Ashur chiede se può essere ucciso come un gladiatore girandosi di spalle ed il Maestro acconsente, quando è pronto per il colpo di grazia Ashur afferra uno strigile e lo infilza in una gamba per cercare di fuggire, quest'ultimo urla di dolore però tenta comunque di colpirlo ma riesce soltanto a ferirlo ad una guancia, Ashur poi fa perdere le sue tracce ed il Maestro comincia a cercarlo fuori nel cortile per scoprire poi essersi nascosto sotto un corpo di un soldato romano ucciso riparandosi completamente sotto il mantello.

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Nella villa Lucrezia si ritrova da sola alla ricerca del marito ma viene raggiunta da Crisso che gli chiede furiosamente dove si trovi Naevia, Lucrezia tenta di salvarsi dicendo che se porterà fuori lei e suo marito glielo dirà ma Crisso risponde di non credere più alle sue parole allora la donna cerca di impietosirlo parlandogli del loro figlio ma Crisso risponde che "preferirebbe vederlo morto che lasciarlo succhiare dal seno di una serpe", detto questo immerge la sua spada nel suo ventre senza esitazione.

Al sicuro in un'altra sala Aurelia si trova da sola con Numerius e chiede al ragazzo se fosse stata sua la voce che ha dato l'ordine di uccidere Varro, Numerius risponde che non era nessuno quindi si meritava di morire, a queste

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parole Aurelia capisce che Spartacus aveva ragione quindi raccoglie un coltello da frutta e si sfoga dicendo che anche se non era nessuno era comunque un padre, un marito ma soprattutto era suo poi con uno scatto fulmineo lo pugnala ripetutamente, il ragazzo cerca di reagire ma pochi istanti dopo soccombe alla furia della donna in lacrime che si calma solo dopo essere consolata da Spartacus, insieme a loro anche il Maestro sopraggiunge e domanda a Spartacus se non sia abbastanza e quanti ancora devono morire, il trace allora risponde che "ne manca uno". Nella sala principale Batiato è circondato da tutti i gladiatori e brandendo anche lui una spada minaccia di ucciderli

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essendo il loro padrone, all'improvviso però compare Lucrezia barcollante per la ferita all'addome e cade ai suoi piedi, Batiato cerca di raggiungerla ma viene fermato da Spartacus puntandogli la spada e dicendo "cosa vuoi fare, abbracciare ancora tua moglie, per sentire ancora il calore della sua pelle, il sapore dei suoi baci, quanti uomini ucciderai? Cento? Mille? Ce n'è uno solo che ti separa da lei!", Batiato allora parte all'attacco ma Spartacus lo colpisce con una gomitata in piena faccia per poi bloccare il suo braccio ed appoggiare la lama sul collo incitandolo a dire alla moglie che neanche gli Dei li terranno divisi, subito dopo continua a colpirlo ancora con l'elsa della spada dicendo di mentire come ha fatto con lui, Batiato cerca aiuto da Enomao ma senza successo, a quel punto preso dalla rabbia

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vorrebbe di nuovo attaccare ma poi capendo di non avere nessuna speranza getta la spada a terra rivolgendosi a Spartacus che intanto accosta di nuovo la lama alla sua gola "tu, non eri niente prima di incontrarmi, ciò che sei ora lo devi a me, io ti ho dato i mezzi per accettare il tuo destino", di risposta Spartacus dice "e ora ne subirai le conseguenze!" e con un giro a 360° gli taglia la gola con un colpo netto e preciso.

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Al centro della stanza con ai suoi piedi i corpi apparentemente morti di Batiato e Lucrezia conclude gloriosamente rivolgendosi verso tutti i gladiatori e gli schiavi sopravvissuti "L'ho fatto perché era giusto, sangue chiama sangue, troppo a lungo abbiamo vissuto sotto il giogo imposto dai nostri padroni, ebbene non sarà più così, non assisterò più alla morte di un fratello, per il divertimento dei romani (l'inquadratura di sposta su Aurelia), non vedrò più un altro cuore strappato dal petto di un

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uomo o un respiro spezzato per il loro capriccio (inquadrati Crisso ed Agron), so che non tutti desideravate questo (ultima inquadratura sul Maestro), ma ormai è fatta, non si torna indietro, le vostre vite vi appartengono, andate per la vostra strada o unitevi a noi, e insieme faremo tremare Roma!".

Finito il discorso tutti gli schiavi e i gladiatori aprono i cancelli e fuggono dal ludus sotto la guida di Spartacus.

Note[]

  • Il gioco del Ludus duodecim scriptorum
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    era un gioco da tavolo simile al backgammon, per lo svolgimento del gioco erano necessari 2 giocatori, 12 pedine oppure 30 bianche e nere, per finire 2 o 3 dadi, lo scopo del gioco era quello di portare tutte le pedine all'ultima casella prima dell'avversario, molto spesso le linee potevano essere sostituite da piccole fossette oppure da delle lettere che formavano determinate frasi ed incise su delle lastre di marmo.
  • Il titolo oltre al grido di incitamento di Crisso verso gli altri gladiatori è il chiaro riferimento al consiglio che Sura più volte rivolge a Spartacus.
  • L'avversione futura di Agron verso i romani è data proprio dalla morte del fratello Duro durante la rivolta.
  • Lo scudo usato da Spartacus come supporto per saltare sul balcone è la stessa famosa manovra usata sempre da Spartacus contro Teocoles in "Scontro all'Ultimo Sangue" ed insieme a Varro in "Scambio di Favori".
  • Nella parte finale quando Spartacus dice a Batiato le seguenti frasi "cosa vuoi fare, abbracciare ancora tua moglie, per sentire ancora il calore della sua pelle, il sapore dei suoi baci, quanti uomini ucciderai? Cento? Mille? Ce n'è uno solo che ti separa da lei!", sono le stesse pronunciate a parti inverse nell'episodio "Il Giuramento dei Gladiatori".
  • Per la prima volta in tutta la serie viene rivelato il nome del Maestro che è in realtà Enomao.
  • Il gladiatore Catus a cui Agron fa riferimento durante l'allenamento, nella versione originale il suo vero nome è Liscus, stessa cosa quando Lucrezia chiede ad Ilizia di invitare alla celebrazione Cassio e suo cugino Gaio, nella versione originale Cassio sostituisce il nome di Altius.
  • Nella realtà durante la rivolta Spartacus e gli altri gladiatori non hanno mai avuto a disposizione armi ma soltanto utensili da cucina.
  • Mentre Batiato e Lucrezia si preparano per la celebrazione nella loro stanza si possono notare di nuovo i paradeisos dipinti sulla parete che si identificano in uno stile pittorico inesistente nel periodo temporale della serie.
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