Spartacus Wiki
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Scontro all'Ultimo Sangue
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Titolo originale Shadow Games
Numero 1x05
Data 19 Febbraio 2010 (USA)
17 Marzo 2011 (Italia)
Writer Miranda Kwok
Director Michael Hurst
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"Scontro all'Ultimo Sangue" è il quinto episodio di Spartacus: Sangue e Sabbia, ed è il quinto dell'intera serie.

Trama[]

Nel ludus di Batiato continuano gli allenamenti sotto un sole cocente, che sembra fare effetto su Crisso, il quale stende Spartacus, e viene fermato solo dal richiamo insistito del Maestro, che gli suggerisce di allenarsi bene per i prossimi Giochi del Magistrato Calavio che si svolgeranno a breve. Mentre il Maestro sta parlando, Gneo viene colpito da una

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insolazione e sviene per terra; Pietro cerca di dargli un po' d'acqua, ma il Maestro gli dice di conservarla per chi la merita di più. In un altro luogo della casa, viene mostrato Batiato nell'atteggiamento di allargare le braccia sotto il sole pregando gli Dei di far piovere il più presto possibile. Lucrezia lo raggiunge e lo mette di buon umore, dicendo che Calavio arriverà presto nella loro casa per scegliere dei gladiatori e probabilmente per farli combattere nell'incontro finale dei Giochi.

Intanto, al mercato Barca e Ashur interrogano un uomo, mostrandogli un pezzo del corpo putrefatto, con impresso il marchio, di uno dei due schiavi che avevano tentato di uccidere Batiato. L'uomo sembra non saperne nulla, ma quando Barca gli preme la faccia contro il pezzo di carne coperto dai vermi, l'uomo confessa che si tratta del marchio degli schiavi di Remo.

Il Magistrato Tito Calavio arriva alla casa di Batiato, il quale rimane stupito della presenza, accanto al Magistrato, di Solonio e quest'ultimo, parlando del padre del lanista, non risparmia di lanciargli frecciatine ironiche. Batiato, poi, mostra al Magistrato i gladiatori e gli suggerisce di scegliere Crisso, il Campione di Capua. Calavio lo informa, nello

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stupore generale e col compiacimento di Solonio, che nell'incontro finale quest'ultimo è riuscito ad aggiudicarsi Teocoles, e sostiene che Crisso avrà bisogno di un compagno allora, Solonio suggerisce di aggiungere Spartacus, visto che comunque era destinato ad essere giustiziato nell'arena. Batiato, anche se preoccupato di perdere i suoi gladiatori migliori, a fronte dei debiti accumulati è costretto ad accettare.

All'ora del pranzo, mentre gli altri gladiatori si divertono a colpire con i cucchiai i piedi del cuoco, costringendolo a saltare sopra il tavolo, Varro racconta a Spartacus la leggenda di Teocoles; ma Spartacus si mostra scettico, affermando che la leggenda non può essere vera. Varro, invece, ribatte dicendo che egli è stato ferito moltissime volte durante i combattimenti, ma è sempre sopravvissuto. Spartacus, quindi, gli chiede quanto potrebbe guadagnare vincendo, e Varro gli risponde che con quella somma potrebbe riscattare anche dieci mogli.

Durante la notte, Batiato parla al Maestro, il quale è desideroso di combattere lui stesso contro Teocoles, essendo stato l'unico ad essere sopravvissuto contro di lui in un combattimento e quindi ha dei conti in sospeso. Batiato, tuttavia, gli ordina di preparare ed allenare Crisso e Spartacus al meglio per l'incontro. Quando poi il Maestro si è allontanato, Barca ed Ashur dicono al padrone di aver scoperto di chi è il marchio degli schiavi sicari: si tratta di un certo Remo, un mercante di meretrici delle coste del Reno. A quel punto Batiato ordina loro di portarglielo.

Il giorno dopo, prima che Barca e Ashur escano dai cancelli per andare a cercare quel mercante, il cartaginese chiede all'ex gladiatore le quote delle scommesse, decidendo di scommettere tutto su Spartacus e Crisso; Ashur, pensando che per i due non ci sia possibilità di scampo, accetta volentieri. Infine, Barca saluta Pietro, che è preoccupato delle sue uscite, dicendogli di stare attento ed occuparsi dei colombi. Quando, subito dopo, viene chiamato dal Maestro per portare le armi per l'allenamento dell'incontro finale, Pietro viene seguito da uno sguardo compiacente di Gneo.

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Sopra il terrazzo Ilizia, giunta alla Casa di Batiato in visita, fa notare quanto le piaccia Crisso chiedendo di poterlo incontrare poi, parla con Lucrezia della possibilità per lei di concepire un figlio grazie all'aiuto della Sacerdotessa di Giunone, che ha aiutato anche le sue amiche Servilia, Cornelia e Laelia, quest'ultima moglie di Ovidio e madre del figlio ottenuto proprio grazie a lei. Infine, le esprime il piacere di voler vedere il trace finalmente morto. Intanto, sotto al terrazzo il Maestro allena Spartacus e Crisso per il combattimento. Successivamente, nella villa Naevia porta dell'acqua a Crisso, su ordine di Lucrezia, ed essi si scambiano delle affezioni; poi si allontanano. Quando Crisso torna alla sua cella, trova Spartacus ad aspettarlo: il trace, desideroso di vincere i soldi in palio, tenta di convincere Crisso a combattere insieme a lui per poter sconfiggere Teocoles; ma Crisso gli risponde di voler vincere solo per la sua gloria personale.

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Verso sera, nella sala del bagno dei gladiatori, Spartacus cerca di nuovo di convincere Crisso, ma il Gallo lo rimprovera ancora affermando che egli lotta solo per l'onore della Casa di Batiato, al contrario di lui che, invece, combatte per uscirci ma è meglio, però, che non si illuda perché non riuscirà mai nel suo proposito, né riavrà sua moglie, la quale sarà stata già violentata dai soldati romani un migliaio di volte. A queste parole Spartacus lo attacca e i due vengono alle mani, finché non vengono separati dal Maestro, il quale li informa che sono stati convocati dalla padrona. Dopo che i due arrivano al cospetto di Lucrezia, Ilizia si rivolge in maniera sprezzante verso Spartacus, chiedendogli se l'abbia mai vista, e riceve risposta affermativa dal gladiatore. Essa, allora, continua affermando di essere la moglie di Glabro, e Spartacus comincia a diventare reticente nel rispondere. Infine, gli rivela di non vedere l'ora, il giorno seguente, di vederlo morto dopo il combattimento quindi, lo congeda. Passando, invece, a Crisso, per cui ha sempre mostrato ammirazione, lo fa spogliare, e poi comincia ad accarezzarlo sotto gli occhi gelosi di Lucrezia e Naevia. Ilizia dichiara che sarebbe un peccato se venisse ucciso o deturpato durante il

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combattimento finale. Lucrezia ne approfitta consigliandole di rivolgersi a suo padre Albinio per sostituirlo ed Ilizia, perciò, chiede a Crisso se desidera evitare il combattimento ma il Gallo risponde che arde dal desiderio di combattere, e costringe così a lasciare tutto come prestabilito. In un'altra stanza, Ashur informa Batiato di aver catturato Remo, il quale tuttavia ancora non ha detto nulla. Batiato, arrivato sul luogo e preso dalla rabbia, comincia a colpire l'ostaggio con una coppa da vino, facendolo sanguinare copiosamente. Alla fine, con un filo di voce, Remo confessa che è stato Ovidio ad assoldare gli schiavi. Udite queste parole, Batiato prende un coltello situato lì vicino e uccide il mercante.

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Il giorno successivo, il Maestro continua ad allenare Spartacus e Crisso, i quali non riescono a combattere insieme, colpendosi e stendendosi a vicenda ripetutamente. Il Maestro, per dimostrare loro l'importanza della collaborazione per riuscire a vincere, si denuda il petto e mostra le numerose cicatrici che Teocoles gli ha procurato nel loro ultimo incontro, narrando le mosse che quello ha messo in atto. Dopo questo avvertimento, i due riprendono ad allenarsi. All'ora di pranzo, Spartacus viene avvicinato da Ashur, il quale lo avverte di fare attenzione al Gallo e di non fidarsi di lui, evitando di commettere il suo stesso errore, che gli è costato una gamba malconcia: infatti, pur di raggiungere la gloria personale nell'arena, Crisso potrebbe vedere anche in lui un secondo nemico da affrontare.

Scesa la sera, la Sacerdotessa di Giunone, giunta alla villa insieme alle sue assistenti, visita Lucrezia, in presenza di Ilizia. Dapprima, la Sacerdotessa chiede quante volte ha rapporti carnali con suo marito, e anche se ha avuto altri uomini nel contempo: Lucrezia, un po' in imbarazzo per la presenza di Ilizia, confessa che frequentemente ha rapporti con un altro uomo. Quindi, la Sacerdotessa ne deduce che il problema sta in lei, e prepara una specie di medicina, facendogliela bere e dicendole che, affinché la medicina faccia effetto, dovrà avere un rapporto entro un'ora.

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Nel frattempo, Ovidio ritorna a casa e trova sua moglie in un lago di sangue con la gola tagliata, e nell'ombra Batiato che tiene stretto il figlio, minacciando di ucciderlo se il padre non confesserà tutto. Ovidio, preso dalla paura, dichiara di non essere lui il mandante dei sicari, ma che è Solonio; e poi chiede se davvero adesso non lo ucciderà. Batiato risponde che non sarà lui ad ucciderlo, ma Barca ed il gladiatore da dietro le spalle lo afferra e lo pugnala numerose volte. Il padrone gli ordina, infine, di sistemare anche il figlio e bruciare tutto, e Barca, anche se un po' riluttante, esegue. Spartacus e Crisso, intanto, si ritrovano nella sala del bagno e parlano di nuovo su qual è la ragione più grande per combattere? Per Spartacus è l'amore, il desiderio di riavere tra le sue braccia sua moglie Sura. E Crisso? Non ha qualche altra ragione per combattere, oltre alla gloria personale? Il Gallo si mostra titubante nel dare una ferma risposta.  Alla villa, successivamente, Lucrezia convoca proprio Crisso per avere un rapporto con lui, ma egli rifiuta dicendo che il giorno seguente ha un importante combattimento, e che il rapporto fisico è una cosa negativa per chi si appresta a lottare. Lucrezia insiste, ma Crisso rifiuta di nuovo; al che la padrona capisce che è meglio che lui sia in forma per poter sopravvivere, così che essa avrà la possibilità di giacere con lui molte altre volte, invece che per l'ultima volta quella sera. Crisso se ne va, mentre Lucrezia comincia a piangere per l'occasione sprecata. Naevia scorta Crisso nella sua cella, ma il gladiatore la bacia dicendo che è lei il suo reale desiderio. Naevia gli ricorda quello che lui aveva detto poco prima sull'inconvenienza di un rapporto prima di un combattimento; ma Crisso le risponde che non ha importanza, se il rapporto avviene con la persona desiderata: e i due fanno l'amore per la prima volta. Spartacus, intanto, nella sua cella viene rassicurato da Varro per l'incontro: è preoccupato, e supplica all'amico, se gli succederà qualcosa, di occuparsi lui di liberare sua moglie.

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Teocoles "L'Ombra della Morte"

Arriva finalmente l'incontro tanto atteso. Crisso e Spartacus sono pronti al combattimento. Il Maestro li incita affinché, vincendo, possano dare finalmente anche a lui la rivincita che aspettava da anni. Sugli spalti Calavio comunica agli ospiti che suo cugino Ovidio è stato ucciso insieme a tutta la sua famiglia. Solonio rimane perplesso, specialmente quando Batiato chiede che cosa possa spingere le persone ad una reazione simile. Prima di entrare nell'arena, Crisso dice a Spartacus che aveva ragione riguardo la discussione della sera prima, e che adesso anche lui ha qualcuno per cui combattere. Nell'arena entra Teocoles, portando con sé nuvole nere che coprono il cielo. Inizia il combattimento, e l'ex gladiatore parte subito all'attacco: i tre combattenti cominciano a scambiarsi colpi di spada, e Spartacus riesce a ferire Teocoles ad una gamba. I due gladiatori di Batiato si difendono bene con lo scudo dai colpi potenti dell'avversario, finché non riescono a disarmarlo e ferirlo più volte al petto, facendolo crollare a terra. A questo punto, credendo di aver vinto, si tolgono l'elmo dalla testa e cominciano a ridere con il pubblico che li acclama ma sorprendentemente Teocoles si rialza partendo di nuovo all'attacco. Questa volta Crisso decide di non combattere più in coppia ma individualmente, spingendo più volte Spartacus indietro. Poco dopo, tutti e due vengono gettati a terra ed è sempre Crisso che avanza; ma ancora una volta viene atterrato. Interviene, dunque, Spartacus che con lo scudo riesce a bloccare le spade di Teocoles, e lo colpisce in bocca con l'elsa della spada. Tuttavia, con una forza sovrumana quest'ultimo si libera del trace, gettandolo lontano. A questo punto lo attacca Crisso, riuscendo ad infilzarlo con la spada; ma "L'Ombra della Morte" sembra non sentire alcun dolore e, dopo averlo spinto verso di sé infilzandosi ancora di più la spada nell'addome, lo allontana dandogli 

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una testata. Quindi, si toglie la spada dal ventre, sposta lo scudo di Crisso e lo ferisce prima con un taglio netto al petto e poi alla schiena, lasciandolo quasi moribondo in ginocchio. Spartacus, rialzatosi, approfitta della posizione dello scudo del compagno, dandosi lo slancio per attaccare di nuovo Teocoles, mentre si vede Crisso che tenta di reintrodurre un pezzo del suo intestino all'interno della ferita aperta. Il trace si difende dai colpi con lo scudo, fino a quando non lo perde. Improvvisamente il sole esce fuori dalle nubi sopra l'arena; e mentre Spartacus è in difficoltà, Crisso supino raccoglie l'elmo e fa riflettere il sole negli occhi di Teocoles, ottenendo lo scopo di farlo distrarre. A quel punto, Spartacus raccoglie una seconda spada, disarma l'avversario e lo ferisce alle gambe facendolo cadere in ginocchio; poi gli infilza di nuovo una spada nel fianco e con l'altra comincia a colpirlo ripetutamente sul collo, quasi a decapitarlo. Alla fine, sfila la spada dal corpo di Teocoles e, incrociandola insieme all'altra sul suo collo, lo decapita completamente, 

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Spartacus conquista il titolo di "Portatore della Pioggia"

lasciando partire un urlo liberatorio. Il pubblico lo acclama. Sugli spalti la famiglia di Calavio esulta insieme a Batiato. Esultano anche gli altri gladiatori, compreso il Maestro, che si mostra soddisfatto. Solonio ed Ashur, invece, si disperano, e Lucrezia ed Ilizia rimangono stupefatte nel vedere Spartacus rimanere ancora una volta in vita. Naevia è preoccupata per le condizioni di Crisso, che intanto viene trascinato fuori dall'arena. Appena morto Teocoles, le nubi si chiudono nuovamente nel cielo, e comincia a piovere. Spartacus rimane al centro dell'arena con le braccia aperte e gli occhi chiusi sotto la pioggia, quasi a rinfrescarsi dopo la fatica ed il caldo opprimente oltre che per l'impresa compiuta.

Note[]

  • Nel combattimento finale, quando Teocoles si rialza da terra, dopo gli attacchi di Crisso e Spartacus, pronuncia in direzione della folla le parole: "Capua, vuoi che io cominci?", che nella lingua originale suonano "Capua, shall I begin?", la stessa frase usata sempre da Crisso prima di combattere per incitare il pubblico.
  • Nella versione originale, mentre il Magistrato Calavio sta per annunciare il Primus possiamo udire l'errata pronuncia del suo nome in Titus Cavalius affermato da lui stesso.
  • Quando Crisso e Spartacus vengono convocati al cospetto di Ilizia possiamo notare come il secondo abbia le mani incatenate mentre il primo no, in realtà come consuetudine gli schiavi venivano ammanettati quando si trovavano insieme ai padroni ma il Produttore Steven S. DeKnight ha ritenuto inutile legare le mani di Crisso visto che durante la scena era programmato di togliersi il subligaculum. In altri casi tuttavia poteva essere concesso questo privilegio al Campione della Casa.
  • Nella casa di Ovidio, è possibile notare una parete tripartita con scene di banchetto al centro e un paradeisos sullo sfondo. Si tratta di una tipologia di tardo II stile pittorico della prima metà del I secolo d.C., quindi molto più tarda rispetto agli eventi della serie, che si svolgono intorno al 70 a.C.
  • Mentre Batiato, Calavio e Solonio osservano l'allenamento dei gladiatori dal balcone, si può notare Naevia che riempie di vino il bicchiere di Solonio in non più di due secondi dalla volta precedente.
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